Il 17 gennaio 1997 veniva firmato il decreto ministeriale numero 58 che istituisce la figura del Tecnico della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, il decreto sarebbe poi stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 14 marzo 1997, n. 61.
Molta acqua é passata sotto i ponti, ma come scrivevo, 10 anni fa, nella nota valori e progetti una riflessione si impone anche al nostro mondo professionale. Abbiamo risolto tutti i problemi? Nel variegato mondo della prevenzione c'é stato il salto di qualità che avevamo immaginato quando pensammo che per fare questo mestiere occorresse svolgere un percorso di formazione universitario?
Se guardiamo alla libera professione dobbiamo onestamente dire di no. Ancora oggi per occuparsi di tutela ambientale di sicurezza alimentare o di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro basta fare un corso qualsiasi di poche ore. Il mercato é inflazionato di soggetti che propongono queste opportunità. I problemi non mancano anche nella pubblica amministrazione dove ci vengono segnalati casi di sconfinamento di altri colleghi nel nostro campo d'azione con interpretazione delle norme a dir poco fantasiose. Per non parlare di situazioni al limite del grottesco come le questioni dei coordinatori in edilizia o quella del RSPP o del formatore che non vengono riconosciute per legge ai laureati TdP.
Personalmente credo la maggior parte dei problemi risieda proprio nella formulazione del DM 58/97 laddove si configura un professionista che opera solo nel SSN. Dovrebbe essere evidente a tutti che quella formulazione era fatta guardando ai vigili sanitari che operavano nei servizi pubblici.
Forse é davvero arrivato il momento di ripensare la nostra professione e quella che viene descritta nel DM 58/97 mostra tutti i segni del tempo. Per la verità fin da subito alcuni di noi avevano avanzato dubbi e perplessità sulla formulazione del desceto, ricordo come fosse oggi la partecipazione ad una affollata assemblea autoconvocata a Firenze. Ricordo che alla presenza di 500 TdP provenienti da tutta Italia il collega e amico Antonio Composta fece una disamina lucidissima del decreto mettendo in risalto tutte le criticità. Con un altro amico e collega Marco Agnoletti abbiamo iniziato a scrivere un articolo su questi temi e speriamo di poterlo presto sottoporre alla vostra attenzione.
In questi 20 anni si é verificato anche qualcosa di positivo e il dato più importante che voglio sottolineare é la diffusione capillare del corso di laurea in tutta Italia e la formazione di circa 6000 colleghi che hanno conseguito la laurea, degli oltre 2000 che hanno concluso anche il percorso di laurea magistrale e le migliaia di colleghi che hanno fatto un master iniziando da quello per il coordinamento.
Ma la ricorrenza odierna é troppo importante per lasciarla passare sotto silenzio pEr questo posto questa sintetica riflessione un caro saluto a tutti Vincenzo Di Nucci presidente AITeP |